Chirurgia

Gli interventi di chirurgia orale più effettuati sono i seguenti: estrazioni, apicectomie, enucleazione di cisti e neoplasie, biopsie e drenaggi chirurgici.

 

  • Estrazione.
    Presso lo studio vengono effettuate le estrazioni semplici e quelle più complesse correlate spesso alla patologia del dente del giudizio. Le motivazioni all' estrazione sono sempre meno frequenti, infatti si preferisce un approccio sempre più conservativo al fine di salvare denti utili alla funzione masticatoria ed estetica. Si rende necessaria l' estrazione in caso di carie della radice, quando il dente ha una mobilità verticale causata da malattia parodontale o in presenza di cisti non aggredibili tramite terapia canalare o intervento chirurgico. I disturbi di eruzione del dente del giudizio possono rappresentare un' indicazione all' estrazione. Si parla di disodontiasi quando l' eruzione è difficoltosa ed il quadro dei sintomi è caratterizzato da infiammazione, gengivite neurotrofica, trisma e linfoadenite acuta. E' un quadro tipico dell' età giovanile (entro i 18-24 anni). Se allo studio della panoramica si evince che il dente ha la possibilità di erompere si ricorre alla opercolectomia, ovvero al taglio del cappuccio fibroso che ricopre il dente. Se invece è evidente che il dente non ha possibilità di erompere si ricorre all' estrazione. Similmente il dente va estratto se rimane incluso dopo l' età di eruzione e c' è la possibilità che possa danneggiare il dente vicino o possa portare altre complicanze. Nella fase chirurgica è necessario porre attenzione ai rapporti anatomici molto stretti tra il dente del giudizio, il nervo linguale ed il canale mandibolare, entro il quale decorrono l' arteria, la vena ed il nervo alveolare inferiori.

 

  • Apicectomia.
    Consiste nell' asportazione del terzo apicale della radice per la presenza di un granuloma, di una cisti o, più raramente, di una neoplasia. Si ricorre all' intervento quando non si ottiene la guarigione della lesione infiammatoria con la terapia canalare oppure in presenza di perni endocanalari in lega impossibili da rimuovere.

 

  • Cisti.
    Le cisti possono essere aggredite con due diverse tecniche: la cistectomia e la cistotomia. Per cistectomia si intende l' asportazione totale della parete cistica e il curettage (revisione) della cavità ossea. La cistotomia consiste nella parziale apertura di una finestra nella parete cistica al fine di ridurre la pressione idrostatica interna ed arrestare la crescita della cisti. Solitamente si assiste alla diminuzione di diametro della cisti in tempi abbastanza lunghi. Questo intervento si effettua quando non è possibile enucleare la lesione per la sua grandezza o per la vicinanza a distretti anatomici particolarmente delicati. E' sempre indicato l' esame istologico della cisti.

 

  • Biopsia e neoplasie.
    Alcune lesioni apparentemente innocue del cavo orale possono essere tumori benigni o maligni oppure precancerosi, ovvero patologie che hanno una determinata probabilità di evolvere trasformandosi in carcinoma. Le precancerosi del cavo orale possono essere classificate in lesioni bianche o lesioni rosse; in funzione del loro aspetto clinico e della loro grandezza possono essere trattate in diversi modi. Le lesioni più benigne necessitano di terapia eziologica, ovvero la rimozione di eventuali fattori causali (alcool, fumo ed irritazioni croniche) e terapia di attesa, quindi il controllo della regressione della lesione nel tempo. Quelle clinicamente più aggressive vengono trattate con biopsia incisionale o biopsia escissionale. La prima si effettua quando la lesione è abbastanza estesa e non può essere rimossa interamente senza coinvolgere strutture anatomiche importanti, una parte rappresentativa della lesione viene prelevata e sottoposta ad esame istologico per verificarne la natura ed eventualmente procedere ad intervento chirurgico più aggressivo per rimuoverla interamente. La biopsia escissionale prevede la rimozione completa della lesione, solitamente di dimensioni più contenute, seguita dall' esame istologico. Le lesioni precancerose bianche sono la leucoplachia ed il lichen planus, quella rossa viene chiamata eritroplachia ed è molto più pericolosa, tanto che alcuni la definiscono "carcinoma in situ". Le neoplasie benigne più frequenti sono il papilloma sessile o peduncolato, il lipoma ed il fibroma, quelle maligne il carcinoma squamocellulare, il sarcoma e l' osteosarcoma.

 

  • Drenaggio.
    E' la tecnica atta ad eliminare liquidi patologici da cavità naturali o neoformate. In odontoiatria si utilizza per drenare materiale purulento da raccolte ascessuali, sangue da versamenti ematici importanti ed essudati infiammatori post-operatori. Si effettua incidendo la gengiva ed applicando con un punto di sutura una lamina di lattice; questa, attraversando la ferita operatoria, crea una soluzione di continuità tra la raccolta patologica e l' esterno consentendo la fuoriuscita di sangue e/o pus. In caso di ascesso periapicale è possibile effettuare il drenaggio lasciando aperti i canali radicolari. Il drenaggio post-chirurgico si inserisce talvolta in seguito all' estrazione del dente del giudizio incluso, al fine di ridurre l' edema post- operatorio.